Mamma, mi regali un bel sorriso?

La pedodonzia si occupa della prevenzione e della cura dei problemi orali dei bimbi.
L’approccio che il dentista deve avere nei confronti dei bambini non è uguale a quello degli adulti, è un mondo a parte, è richiesta una notevole esperienza. Presso il nostro studio la pedodonzia è seguita dalla d.ssa Cristina Pracucci.
È importante riuscire a curare un bambino, ma soprattutto fare in modo che da grande diventi un paziente collaborante e non timoroso del dentista.
Alla nascita il cavo orale del bimbo è sterile e presto viene colonizzato dai batteri che gli vengono trasmessi dalla mamma e dall’ambiente circostante. Ecco perché è importante che la mamma abbia la bocca pulita e trasmetta batteri “buoni” invece di quelli patogeni che avrebbe in bocca se avesse una igiene orale scadente. Quindi la prevenzione della carie del bimbo inizia quando ancora è nella pancia della mamma.
Da evitare in ogni caso azioni tipo lo scambio di posate adulto-bimbo o pulire il ciuccio che è caduto per terra passandolo nella bocca dell’adulto.
All’età di 3 anni la dentatura da latte è completa e composta da 10 denti nell’arcata superiore e 10 in quella inferiore. Un bambino a quell’età dovrebbe avere quindi tutti i 20 denti decidui.
Questa è l’età giusta per iniziare a fare visitare il bimbo dal dentista.
Nonostante molte persone pensino che i denti da latte non siano importanti, solo per il fatto che poi andranno sostituiti, essi sono in realtà fondamentali per una serie di motivi:
-come per l’adulto, servono per la masticazione e la fonazione del bambino
-fungono da mantenitori di spazio per la crescita corretta dei denti permanenti
-contribuiscono al mantenimento di un buono stato di salute del bambino. un dentino da latte cariato può dare dolore, pulpite e ascesso; il bimbo allora, per evitare il sintomo, inizia a masticare dal lato opposto oppure ingerisce il cibo senza masticarlo.
Per questo è necessario prendersi cura della bocca del bimbo ancora prima che spuntino i primi dentini, massaggiando le gengive e la lingua con una garzina umida. Eseguire queste manovre parlando al neonato con voce rassicurante e con sorrisi lo aiuterà a viverlo come un evento piacevole e lo abituano alle successive manovre di igiene da parte del genitore.
Quando usciranno i primi dentini si potrà iniziare a utilizzare uno spazzolino adeguato all’età sporcato con una piccola quantità di dentifricio per bambini.
Quando il bimbo vorrà iniziare a spazzolare autonomamente lo potrà fare, ma il genitore lo dovrà aiutare guidando la sua mano con movimenti corretti.
I pediatri non sempre aiutano nell’obiettivo della prevenzione; a volte le mamme non hanno mai lavato i denti al proprio figlio piccolo, perché il pediatra non gli ha detto niente in proposito e si stupiscono quando le informiamo che i denti da latte vanno lavati appena spuntano, a partire dal primo!
Un utile accorgimento per riuscire ad avere una buona igiene orale dei bimbi (ma anche degli adulti) è quello di utilizzare a casa il rivelatore di placca; esso permette di capire se l’igiene orale è adeguata o meno.
Il bambino fino ai 6-8 anni non sarà comunque in grado di eseguire un’adeguata rimozione della placca da solo. Si consiglia dunque al genitore di spazzolare per primo i denti del bimbo per poi lasciare al bambino una seconda fase di spazzolamento autonomo.
Lo spazzolamento deve essere eseguito almeno 2 volte al giorno senza rinunciare mai a farlo dopo cena, prima di andare a letto.
All’età di 6 anni, quando il bambino sarà in grado di gestire bene la deglutizione e sarà capace di sciacquarsi la bocca, potrà utilizzare un dentifricio normale, sempre senza ingerirlo. Dovrà iniziare a spazzolare 3 volte al giorno, se possibile.
Giunti all’adolescenza sarà bene iniziare ad utilizzare anche il filo interdentale.
Consigliamo anche, quando c’è l’indicazione, di eseguire anche le sigillature dei solchi, secondo le tempistiche suggerite dallo specialista.
Ricordatevi che è fondamentale il buon esempio dei genitori: non possiamo pretendere che i bimbi puliscano i denti perfettamente se gli adulti lavano poco e male.
I primi anni di vita sono importantissimi per ciò che i bimbi possono imparare dalle abitudini e comportamenti dei grandi.
Ai genitori quindi il compito di non compiere degli errori e di essere maestri nell’insegnare l’importanza della cura e della prevenzione.
Sin dalla nascita si dovrà ridurre al minimo la somministrazione al bimbo di alimenti zuccherati, sono ormai risaputi infatti i danni che provoca lo zucchero, sia a livello sistemico (obesità, diabete) sia a livello orale (carie, malattia parodontale), sia come vera e propria dipendenza; è stato visto che lo zucchero è paragonabile ad una droga, per certi versi in grado di provocare danni maggiori di quest’ultima.
LE COSE DA NON FARE MAI:
-ai neonati non dare mai il ciuccio intinto nel miele o nello zucchero, anche quando i dentini non sono ancora erotti.
-non fare mai addormentare il bimbo con il biberon contenente bevande zuccherate come la camomilla solubile. Tale abitudine può portare ad una cariorecettività molto alta e a risultati devastanti.
-ho sentito frasi tipo: “se non fai il bravo ti porto dal dentista”. Poi non ci si deve stupire se il piccolo paziente inizia a piangere già nel momento che entra in studio.
SUGGERIMENTI:
-togliere appena possibile il ciuccio al bimbo e insegnargli a bere dalla tazza e non dal biberon, per stimolarlo a sviluppare una deglutizione adulta ed evitare quindi modifiche al palato e l’instaurarsi di malposizioni dentali.
-curare l’alimentazione del bambino evitando soprattutto di introdurre in modo precoce o eccessivo cibi zuccherati. Per la merenda preferire i cibi salati a quelli dolci; verdure crude come le carote o i finocchi. Se dobbiamo dargli alimenti dolci proporre frutta fresca o secca invece di merendine confezionate. Se la scelta deve ricadere su alimenti confezionati si consiglia di controllare che lo zucchero sia almeno al quinto posto nell’elenco degli ingredienti.
-trasmettete ai bimbi fiducia nei confronti del dentista: il meccanismo è semplice: il bimbo si fida del genitore, il genitore si fida del dentista, di conseguenza il bimbo ha fiducia ed è tranquillo dal dentista. Questo sarà fondamentale per il successo della prevenzione e per la sua salute orale di tutta la vita.
Se viceversa i genitori hanno paura del dentista dovranno cercare di non trasmetterla senza motivo ai figli. Per questo è auspicabile portare il bambino ad un controllo odontoiatrico attorno ai tre anni, per fargli conoscere l’ambiente e fargli vivere un’esperienza positiva che ponga le basi per una corretta prevenzione.
PRIMA VOLTA DAL DENTISTA:
Suggerisco infine alcuni consigli per i genitori che decidono di sottoporre il bambino alla prima visita odontoiatrica:
-accennate al bambino che lo accompagnerete dal dentista per contare i dentini e sarà divertente. A parte questo i familiari non devono dire niente ai bimbi in anticipo, tutto quello che cercate di spiegare potrebbe non essere corretto o psicologicamente dannoso. Ad esempio non parlare di trapano, aghi, anestesia, ecc; non ditegli: “non si sente male”; il fatto stesso che usiate la parola “male” evoca nel bimbo la seguente riflessione: “c’è la possibilità quindi che io sentirò male?”
Non insistete neanche sul fatto che dovrà essere bravo e dovrà tenere la bocca aperta.
-alla prima visita vengono in studio solo il bimbo e un accompagnatore: evitare quindi di venire in più di 2 (in questo caso il bimbo potrebbe pensare che si tratta di una cosa importante e questo potrebbe provocargli più ansia).
-il 1° appuntamento sarà di durata variabile: idealmente il bimbo va via solo quando ha aperto la bocca; questo in particolare per bimbi difficili; noi gli chiediamo un minimo sforzo, soltanto aprire la bocca per qualche secondo, e lui capirà che in fondo lo sforzo richiesto è sostenibile. Per ottenere questo quindi potrebbero essere sufficiente 5 minuti come potremmo dover pazientare un ora fintanto che il bimbo si deciderà ad aprire la bocca. I bambini più introversi infatti necessitano dei loro tempi per fidarsi di uno sconosciuto che invade il suo spazio intimo.
In ogni caso, anche se il piccolo paziente fosse collaborante, è bene effettuare una prima visita breve per lo più con lo scopo di fare conosce lo studio e il personale; il piccolo paziente deve uscire con il ricordo di una seduta veloce di cui non c’è motivo di aver paura; insistendo a voler fare tante cose si rischia di compromettere l’esito anche in un bimbo potenzialmente molto bravo.
-l’accompagnatore durante la 1° visita entra in ambulatorio; durante le sedute terapeutiche successive dovrebbe stare fuori e attendete in sala d’aspetto: il bambino in questa condizione darà il meglio di se, farà meno lamentele e, in modo atraumatico, sarà più semplice raggiungere l’obiettivo.
Qualora si rendesse indispensabile la presenza di un genitore durante le sedute terapeutiche quest’ultimo dovrà limitarsi ad avere un contatto col bambino per dargli sicurezza, ma in assoluto silenzio.
In generale tutti i bambini, tranne alcune eccezioni, vanno curati al mattino, ma in modo particolare quelli più piccoli; sono più riposati e in questo periodo della giornata si ottengono dei risultati migliori; va benissimo se vengono accompagnati dal nonno o dalla nonna.
-Mai costringere il bimbo ad aprire la bocca con la forza, contro la sua volontà!
-Se il bambino ha il raffreddore è meglio avvisare in anticipo e rimandare la seduta: non riuscirà a respirare col naso e avrà difficoltà a stare a bocca aperta.
Differente sarà invece il caso in cui il bambino si trovi in una situazione di urgenza, nel qual caso sarà alquanto difficile poter rispettare tutte queste regole. Questo è un altro motivo per cui consigliamo vivamente di non attendere ad effettuare la prima visita e attuare tutte le strategie preventive di cui disponiamo (link cariologia).
Diamo queste indicazioni perché dentista e genitori devono lavorare insieme per raggiungere l’obiettivo di riuscire a curare il bambino.